05 novembre 2012

L'altro teatro aspetta Macbeth!

Sabato prossimo un famigerato ospite è atteso al Teatro parrocchiale di San Pietro Mussolino per la terza data della rassegna L'ALTRO TEATRO. Alle 21 salirà sul palco MACBETH interpretato dal Laboratorio Birnam, il gruppo teatrale bolognese che lavora in collaborazione con l'Associazione Rancurarte di Thiene (VI). Nessuna scenografia e nessun costume elisabettiano per questa messainscena corale completamente fondata sull'attore e sulle potenzialità evocative del corpo e della voce. 
Venite a vivere l'incubo ad occhi aperti che tormenta Macbeth, e scoprirete che le paure reali sono meno spaventose di quelle solo immaginate!




MACBETH
"A che punto è la notte?"
di W.Shakespeare
con
Elena Benvenuti, Nadia Candela Verderese, Luca Casalino, Francesco Ferrari, Laura Girotti Andrea Pegoretti, Debora Pometti, Francesca Torchi, Simone Veronesi, Valeria Vicentini
Drammaturgia e messa in scena di
Daniele Bergonzi
Musiche a cura di
Stefano D'Arcangelo e Stefano Campetta 

Il generale scozzese Macbeth, scortato dal fedele amico Banquo, sulla strada del ritorno da una vittoriosa battaglia, incontra un gruppo di streghe che profetizzano la sua ascesa al trono, ma anche la fragilità del suo futuro regno. Da quel momento oscuri progetti si fanno largo nella mente di Macbeth e quando Re Duncan decide di festeggiare la vittoria militare proprio nel castello del generale, Macbeth, spronato dalla moglie, mette in atto i suoi propositi: uccide il re e fa ricadere la colpa sui figli del sovrano. La corona passa a Macbeth, che perseguitato da paure e sospetti, elimina ogni potenziale pericolo: fa uccidere il suo grande amico Banquo e stermina la famiglia di Macduff, il barone di Fife, fuggito per allearsi con gli inglesi. Ma ogni goccia di sangue versato è un veleno che logora le anime di Macbeth e di sua moglie. Abbandonato dai suoi uomini e assediato dall'esercito inglese, dai figli di re Duncan e dal prode Macduff, Macbeth si barrica dietro le mura del castello di Dunsinane combattendo fino al compiersi del suo fatale destino. 

Shakespeare e Macbeth. Due nomi che solo a pronunciarli mettono un pò di soggezione. Ma sono anche due nomi che, assieme, significano uno dei drammi più potenti che siano mai stati scritti. 
Noi del Laboratorio Birnam abbiamo affrontato questo colosso della letteratura teatrale con passione e cura, nel tentativo di offrire una chiave di lettura personale, mostrare al pubblico il nostro "punto di vista". 
Nel "nostro" Macbeth, sia la rivisitazione del testo che la messa in scena hanno l'obbiettivo di catapultare il protagonista - e quindi anche gli spettatori - in una zona di confine tra il reale e l'immaginario, in un limbo tra il sonno e la veglia in cui è difficile distinguere  la volontà dalla sua assenza. L'intero spettacolo, in ogni sua componente, è "corale". Le parole di Macbeth e Lady Macbeth, sono corali: provengono a volte dalle loro bocche, altre volte dalle labbra delle streghe, sensuali prodotti dell' immaginazione che danno voce ai "pensieri di morte"; l'interpretazione è corale: gli attori, costantemente presenti sul palco, danno vita ai vari personaggi con un ritmo incalzante, così come incalzanti sono le immagini create dalla mente di Macbeth; e infine, sono corali le azioni sceniche: i gesti e i movimenti nascono e si evolvono nella necessità comune. 
L'allestimento è agile ed essenziale: sono gli attori, il ritmo dei loro corpi e delle loro voci, le loro relazioni in scena a dipanare le trame dell'inteccio. La scenografia è quasi assente: come nel dormiveglia, le suggetioni provengono dall' immateriale, e in esso si rafforzano. 
A completare il quadro è l'ambiente sonoro: le musiche di scena non commentano nè fanno da sfondo all'azione, ma sono parte integrante della vicenda, gesti, parole e azioni si fondono in un concerto dove ogni elemento concorre all'espressione d'insieme. 
Per noi, teatro contemporaneo vuol dire un teatro interessante e coinvolgente qui e ora, nel nostro spazio e nel nostro tempo. La profondità della scrittura di Shakespeare ci consente di mettere in pratica questa visione, o almeno di provarci.










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